La sezione di ASTAG del Cantone di lingua italiana è stata pioniere della Confederazione circa il Contratto collettivo di lavoro CCLIA attualmente in ridiscussione a Berna
Ci tiene in maniera particolare a rimarcare un primato tutto ticinese Antonio Nessi, titolare della omonima ditta di trasporto stradale nonché vice presidente di ASTAG sezione Ticino.
Una supremazia che non è una questione di lana caprina ma nemmeno fine a se stessa, considerando il rischio di evitare duplicazioni e sovrapposizioni in una materia attualmente in divenire, essendo oggetto di discussione a livello centrale.
Il tema in questione è infatti quello del Contratto collettivo di lavoro CCLIA, l’Accordo Nazionale tra l’Associazione Svizzera dei trasportatori stradali ASTAG e l’associazione di categoria dei conducenti Les Routiers Suisse, entrato in vigore una decina di anni fa, integrando le disposizioni del codice d’onore ASTAG. Un documento voluto e rivisto regolarmente a tutelare la piena armonia tra datori di lavoro e lavoratori nonché a instaurare la massima collaborazione tra le parti sociali.
Dunque diamo a Cesare quel che è di Cesare e al Ticino quel che è del Ticino, com’è giusto che sia.
“Un contratto collettivo di lavoro per il Canton Ticino è stato introdotto ad inizio anni ’60 quantomeno, ma finora è rimasto individuale e quindi non di forza cogente. Vi aderiscono circa 70 ditte firmatarie, di cui alcune affiliate ASTAG, con parecchi dipendenti interessati” conferma l’imprenditore di Locarno, sottolineando che le relazioni coi sindacati sono sempre state ottime. “L’intesa stipulata a livello svizzero 10 anni fa non era un vero e proprio contratto collettivo di lavoro ma piuttosto un accordo di intenti firmato tra le due controparti, composto da 17 articoli e che rimane tuttora in vigore”.
Di qui la necessità che esso sia oggi ridiscusso e aggiornato.
“Si tratta di un accordo che certamente si può definire generale, valido su tutto il territorio elvetico e che soddisfa entrambe le parti. Le diverse sezioni ASTAG con i rispettivi Routiers Suisse si sono incontrate nell’intento di completare l’accordo nazionale in vigore con l’aggiunta di disposizioni integrative. In effetti l’accordo ha carattere generale e in taluni casi si affianca ai contratti collettivi esistenti con particolarità diverse tra regioni, cantoni e sezioni. L’intento dell’aggiunta di queste disposizioni è quello di definire i diversi aspetti regionali, come salari minimi, ore di lavoro, rimborsi spese, durata delle vacanze e via elencando. Il tutto mira ad avere una maggiore chiarezza e finalizzazione di norme giuridiche valide in tutte le regioni/sezioni della Svizzera, nel rispetto dell’Accordo Nazionale in vigore. Come ASTAG i sindacati ci hanno chiesto a più riprese di essere noi, in qualità di associazione degli autotrasportatori, primi e soli firmatari del CCLIA del Canton Ticino. Pertanto, essendo la nostra categoria variegata, articolata e composta da diversi gruppi professionali con necessità ed esigenze talvolta diverse tra loro, desideriamo trovare una soluzione che sia in grado di soddisfare tutti i nostri membri”.
Nessi, dall’alto della sua esperienza pluriennale, è ben consocio che il pericolo di scivolare su contratti quasi in fotocopia è dietro l’angolo.
“Da una parte in Ticino abbiamo un contratto collettivo già in vigore da oltre 50 anni, firmato individualmente da numerose ditte coi sindacati. Dall’altra parte vi è un Accordo Nazionale al quale si rischia di aggiungere delle disposizioni integrative che sono ‘copia e incolla’ del nostro contratto collettivo di lavoro in vigore. È questa la reale difficoltà: una categoria eterogenea come la nostra, composta da aziende impegnate in differenti settori, deve soppesare con grande attenzione qualunque decisione e iniziativa per coprire tutto il ventaglio di opzioni in essere e senza scontentare o emarginare alcuno”.
Questa consapevolezza è all’ordine del giorno in una fase in cui le trattative sono ancora in corso.
“Ripartiremo con la discussione dei punti base sempre seguendo gli intenti della sede centrale di Berna; in Ticino non abbiamo facoltà di modificare testo e disposizioni dell’Accordo Nazionale, ma tuttavia possiamo preparare delle specifiche integrative in comune accordo con i Routiers. ASTAG Ticino punta ad avere un contratto di forza obbligatoria applicato seriamente e controllato per evitare le attuali incongruenze e penalizzazioni, le discriminazioni in essere tra operatori impegnati nella stessa attività, in concorrenza quotidiana”.
Nelle parole dell’autotrasportatore ticinese il riferimento alle ‘sgradevoli’ – per usare un eufemismo garbato – situazioni di cabotaggio svolto da operatori non allineati a livello di condizioni operative, ovvero le problematiche di tutti i giorni con cui si confrontano i ‘padroncini’, è palese.
“Questo contratto univoco è pure un punto importante per le delibere negli appalti dello Stato. Dunque miriamo a un contratto, con un controllo serio ed efficace, che permetterebbe anche di salvaguardare l’attività e gli interessi di tutti i nostri quasi 200 membri. Un contratto collettivo di lavoro (meglio se di forza obbligatoria) serve alle aziende che intendono partecipare agli appalti e ai concorsi promossi dal Cantone, con cui siamo in contatto per promuoverlo e farlo rispettare, essendo esso un fattore basilare nello svolgimento dell’attività” conclude Nessi.
Traslochi di respiro internazionale su un percorso lungo 1 secolo e 3 generazioni imprenditoriali
In tutta la Svizzera erano 31 – delle quali solo 2 in Ticino – le aziende di autotrasporti associate alla Federazione Internazionale dei Traslocatori Internazionali (F.I.D.I.).
Di queste due isolate voci ‘italiane’, una era la Trasporti Nessi SA, oggi guidata da Antonio Nessi.
Fu Carlo Nessi, nonno dell’attuale titolare, a cominciare l’attività di trasportatore all’inizio del XX secolo fondando la Nessi & Co. per la consegna di materiali edili e combustibili da essa stessa commercializzati.
Nel 1950 nacque la Trasporti Nessi & Co., con sede a Locarno, sotto la gestione del figlio Arrigo e del genero René Dommen, che assumeva la direzione aziendale lasciando la responsabilità del settore commerciale al cognato.
Un rapido sviluppo a livello locale, nazionale e internazionale, acquisendo il Cammionage Ufficiale FFS – oggi conosciuto come servizio Cargo Domicilio – era il prodromo all’ingresso in ditta nel 1976 di Antonio, all’età di 25 anni, un mancato ingegnere meccanico (venne fatto rientrare da Zurigo dove era giunto al terzo anno di studi universitari), il cui primo incarico fu proprio quello di curare Cargo Domicilio.
Superando anche i colpi bassi della sfortuna come un pauroso incendio che il 3 dicembre 1981, nel momento di massimo sviluppo, distrusse completamente i depositi e gli uffici dell’azienda – l’attività poté continuare affittando provvisoriamente magazzini esterni – la società seppe guadagnarsi una collocazione di prestigio grazie alla perseveranza nel cercare qualità, affidabilità e professionalità.
Dovendo ricominciare daccapo, a fine 1982, nella zona industriale di Losone, partì la costruzione di una nuova e più ampia sede su un’area di 4.700 mq, per accentrare uffici, depositi, officina e garage. La Trasporti Nessi SA di oggi dispone di 12 dipendenti fissi, 10 automezzi e 3 montacarichi esterni.
Le specialità della casa restano i trasporti internazionali anche di lunga gittata in Europa: traslochi di masserizie e merci in grandi o piccole quantità, carichi parziali e groupage, piccole spedizioni e carichi completi, coadiuvati da forti partner all’estero: in Italia, Germania e resto d’Europa.
Le spedizioni avvengono anche via mare in container da 20’ e 40’ piedi dotati di chiusura a doppio battente sul lato corto; la struttura ha pareti in acciaio grecato, telaio in profili di acciaio e il pavimento in legno su traverse in acciaio.